RISCHIO DI STUDI LIMITATI A “SINGOLE” DISCIPLINE
OVVERO
EZIOPATOGENESI DELLA PSEUDOSCIENZA ED ANTIDOTI MULTIDISCIPLINARI:
RISORSE UMANE REPERIBILI NELL’ESPERIENZA DI “CHIRURGO-POLIZIOTTO”
PERTANTO
SIGNIFICATO ESSENZIALE DI “COLLEGI” FORENSI
NELLA RICERCA E NELLE INDAGINI GIUDIZIARIE
Nella “scienza” il rischio di falsità accreditate come verità indiscusse e indiscutibili esiste per la multiforme settorialità delle innumerevoli discipline, come in questo caso in cui uno studente nigeriano di sociologia pubblica nel 2021 una analisi attuata in un momento di mondiale mistificazione dei dati perpetrata con manipolazioni operate da politici, medici, giornalisti, magistrati intimiditi o incentivati, ognuno asserragliato nel proprio circoscritto settore scientifico o angusto ambito lavorativo senza mai invasioni dei campi altrui. Elevato pertanto il rischio di incorrere in riconoscimenti apodittici, carenti di accertamenti appropriati sulla validità del dato altrui, ritenuto scientifico, in realtà effetto di propaganda cui in particolare gli scienziati del settore virologico si sottomettono in massa (salvo eccezioni come Giorgio Palù in rara intervista) dietro compensi o minacce nella suggestione o sottomissione alla narrazione “…pandemia da virus incurabile e mortale con vaccino sicuro ed efficace…“, una sequenza di menzogne catalizzate perfino da ridefinizioni di termini come “pandemia” e “vaccino” operata da organismi di massimo riferimento come il WHO in totale ribaltamento della verità sì da rendere “mortali” virus curabili con noti economici farmaci e agognati pseudo-vaccini tutt’altro che efficaci e sicuri! La scrittura in esame è pubblicata nell’anno cruciale del “lancio dei prodotti”… Per notare la rilevanza del rischio suddetto basta rifletter su dati alfine acclarati su significativa corrispondenza tra scarsa diffusione di virus e ‘vaccini’ in Africa.
Fa onore all’autore-studente avere tuttavia constatato la “immunità di gregge” annotando nell’articolo obiettive comparazioni tra i dati globali e la realtà locale.
Prof. Cosimo Loré, Scienze Forensi – Siena
Serie editoriali “chiari e brevi” (Cassazione!)
ACADEMIA
Letters July 2021
Immunità naturale di gregge e pandemia da CoViD-19:
osservazione periferica nel sud-est della Nigeria.
Samuel Okafor
University of Nigeria, Nsukka, Department of Sociology/Anthropology, Graduate Student
ESTRATTO. Nel corso di molti secoli di esistenza umana, la diffusione delle malattie si è alternata in diverse dimensioni e ha informato diversi approcci nella gestione delle stesse (Honigsbaum, 2009; Jones & Helmreich, 2020). Mentre il livello di progresso scientifico informa gli approcci alle malattie che si stanno diffondendo, anche l’attività politica e la passività contribuiscono alla direzione e alla portata dell’approccio. Al centro di qualunque sforzo compiuto in reazione allo scoppio di una malattia, è quello di proteggere la popolazione coinvolta attraverso l’immunità della popolazione. Mentre il concetto stesso di immunità si sposta dall’immunità individuale a quella della popolazione (Metcalf, Ferrari, Graham & Grenfell, 2015), la realizzazione del concetto dipende dalla capacità di diffusione o dal tasso di riproduzione dell’agente patogeno/virus nonché dal tasso di mortalità ( Prajapati e Narasimha, 2020; Harmaratne et al., 2020; Li et al., 2020).L’immunità di popolazione altrimenti nota come immunità di gregge viene perseguita e realizzata attraverso diversi interventi clinici e farmaceutici e non farmaceutici (Smith, 2010; Aschwanden, 2020; Fine, Eames & Heymann, 2011). Nello specifico, l’immunità di popolazione/gregge si verifica quando un virus non può diffondersi perché continua a incontrare persone protette dall’infezione. Una volta che una percentuale sufficiente della popolazione non è più suscettibile, qualsiasi nuova epidemia si esaurisce (Aschwanden, 2020; Clemente-Suárez et al, 2020). Numerosi studiosi hanno discusso sulla plausibilità del concetto di immunità di gregge sia mediante intervento clinico-farmaceutico che mediante intervento non farmaceutico (NPI), con particolare attenzione alla messa in pratica e alla misurabilità del concetto con un protocollo uniforme anche in tutto il mondo. come attraverso il pop eterogeneo e omogeneo, l’immunità di gregge/popolazione mediante intervento non farmaceutico (NPI) è stata ugualmente considerata una realtà tra una popolazione indifesa in determinati contesti (Jones & Helmreich, 2020; Metcalf, Ferrari, Graham & Grenfell, 2015). Tra gli altri approcci, l’immunità naturale del gregge come parte dell’NPI, che ha consentito la diffusione di un’infezione con una contro-infezione e con membri non suscettibili della popolazione, è stata scarsamente prestata attenzione, attraverso generazioni con una storia di epidemie e pandemie. Mentre alcuni studiosi vedono l’immunità naturale come un’avventura intellettuale piena di relazioni spurie di variabili e come tale, con spiegazioni complesse e complicate (The Royal Society, 2020; Jacob & Samuel, 2020), altri studiosi vedono l’immunità naturale come non plausibile e come tale, indegno di attenzione intellettuale (Aschwanden, 2020). Tuttavia, l’impresa di ricerca è un processo continuo in ogni disciplina con scoperte, controscoperte e scoperte avanzate a seconda dei casi in diverse epoche storiche. È un dato di fatto, il caso della pandemia di CoViD-19 ha portato alla ribalta il fenomeno naturale dell’immunità di gregge, poiché prove provenienti da diverse parti del globo hanno sfidato l’argomentazione a favore dell’intervento clinico/farmaceutico nelle crisi pandemiche. Ad esempio, sono state fatte numerose proiezioni riguardanti le nazioni africane e altre nazioni in via di sviluppo in tutto il mondo in assenza di vaccino; tuttavia, la maggior parte di queste nazioni non è riuscita a rispettare le cifre e i tempi previsti in assenza di un vaccino per ridurre la pandemia. La Nigeria, in quanto una delle nazioni in via di sviluppo dell’Africa inclusa nel numero di proiezioni sulla diffusione della pandemia di CoViD-19, in assenza di vaccino, non rientra nelle cifre e nel quadro delle proiezioni che seguono le realtà attuali. Ciò può essere osservato nel numero di casi registrati fino ad oggi. Tuttavia, il sud-est della Nigeria, con una densa popolazione sia nelle comunità urbane che rurali e complesse attività socioeconomiche prima, durante e dopo il blocco del CoViD-19, non ha mostrato alcun segno di pandemia come invece previsto in varie regioni nigeriane…
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IT – Pubblicazione N° 01 del 20/06/2024
The Mediterranean Journal of Surgery, Medicine and Forensic Sciences
ISSN: xxxxxx
Ricevuto: 18/06/2024
Accettato: 20/06/2024
Pubblicato online il 20 GIUGNO 2024